Premessa

I fenomeni di “Bullismo” vengono riportati con sempre maggior frequenza dai mass media, anche se per tanto tempo sono stati sottovalutati dagli esperti e dall’opinione pubblica. Recentemente, inoltre, lo sviluppo e la diffusione delle Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione ha completamente modificato il modo di comunicare, dando il via ad una vera rivoluzione culturale che, oltre a rappresentare una grande opportunità, può nascondere insidie e pericoli, se usata in modo impulsivo e non riflessivo. Tablet e smartphone fanno parte della quotidianità dei bambini e dei ragazzi, che sanno utilizzare questi strumenti dal punto di vista tecnologico, ma non vengono informati adeguatamente né accompagnati nella costruzione delle competenze necessarie per un utilizzo consapevole. Se utilizzati in modo scorretto, possono esporre a dei rischi e/o allargare il raggio d’azione dei potenziali bulli, dando origine al cosiddetto “Cyberbullismo”.

Le percentuali relative al coinvolgimento dei ragazzi meritano attenzione, soprattutto considerando le pesanti conseguenze a breve e a lungo termine che questi fenomeni possono comportare, sia per le vittime che per i bulli, sia per chi assiste a questi episodi senza intervenire. Da anni il MIM è impegnato sul fronte della prevenzione del bullismo e del cyberbullismo fornendo nuovi ed efficaci strumenti di contrasto alla forma, ancora più subdola e pericolosa, del cyberbullismo.

Gli atti di bullismo e cyberbullismo sono l’espressione della scarsa tolleranza e della mancata accettazione verso chi è diverso e le vittime sono sempre più spesso adolescenti su cui gravano stereotipi che scaturiscono da pregiudizi discriminatori. Scuola e famiglia diventano quindi determinanti nella diffusione di un atteggiamento mentale e culturale che consideri la diversità come ricchezza e che educhi al rispetto dell’altro. La scuola deve mettere in atto misure preventive e di contrasto verso ogni forma di violenza e prevaricazione e la famiglia deve collaborare vigilando il più possibile sui comportamenti dei propri figli. È inoltre compito di queste agenzie educative informarsi ed informare sulle regole del mondo digitale, non tanto esercitando il controllo, ma accompagnando ed educando.